I Bajau Laut sono un popolazione del sud est asiatico i cui geni si sono adattati alle tante immersioni in oceano
Oggi parliamo di pesca in apnea, ma in particolare della popolazione dei Bajau Laut, anche detti “nomadi del mare”. Questa popolazione stanziata nel sud est asiatico fa uso di parecchie immersioni per vivere e procacciarsi il cibo.
Come conseguenza di questo fenomeno si trovano a non scendere quasi mai dalle loro barche e ad utilizzarle anche come loro abitazioni. Si dice che trascorrano quasi il 60% del loro tempo sott’acqua e che scendano fino a oltre 70 metri di profondità.
Tra le leggende di questo popolo, quella che giustifica il loro stile di vita parla della figlia del re che un giorno venne portata via durante una tempesta; da allora la popolazione continua a vagare in sua ricerca. Ma le frequenti discese in apnea avrebbero comportato una modifica della loro fisiologia, in particolare un’adattamento all’ipossia, carenza di ossigeno: il fenomeno della contrazione splenica permetterebbe un maggiore rilascio di globuli rossi, e un maggiore circolo di ossigeno nel sangue.
Studi scientifici hanno evidenziato che la popolazione dei Bajau Laut ha sviluppato una milza di volume superiore a quella della popolazione vicina dei Saluan che vive lì vicino e pratica in misura inferiore le immersioni. Si sarebbe verificato, quindi, proprio un adattamento genetico e conseguentemente, una maggiore tolleranza dell’ipossia.
FONTE ARTICOLO E COPERTINA: ocean4future.org