La pesca più micidiale del mondo: la pesca fantasma

La pesca fantasma, l’unica pesca al mondo attiva 24h ore su 24 per la cattura dei pesci

Oggi voglio proporre un bel video a cura di Francesco Sena, youtuber e apneista italiano, con tanto tempo dedicato al mare e alla pesca sportiva durante l’intero arco dell’anno.

Tra tutti i possibili inquinamenti del nostro mare, la pesca fantasma, credo che sia tra i più impattanti sulla fauna ittica. La motivazione è semplice: quando un pescatore perde una rete o peggio viene abbandonata dalla pesca illegale, quella rete fantasma rimarrà attiva lungo il corso degli anni.

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Considerando che ormai la rete da pesca è costituita da nylon, dovete sapere che questo materiale ha un tempo di degradazione di circa 40 anni. Quindi una volta sul fondo, la rete da pesca rimarrà attiva 24 ore su 24 per 40 anni catturando moltissimi pesci e crostacei, i quali, se non saranno in grado di cibarsi, moriranno!

Per concludere, è importante capire l’impatto di questo argomento. Per farvi capire la situazione drammatica, cito il sito marevivo.it: “Secondo un rapporto realizzato da FAO e Unep (2009), ogni anno in tutto il mondo vengono abbandonate o perse dalle 640.000 alle 800.000 tonnellate di attrezzi da pesca (reti, cordame, trappole, galleggianti, piombi, calze per mitilicoltura). Il 46% dei rifiuti presenti nel Great Pacific Garbage Patch è costituito da attrezzature e reti da pesca perse o abbandonate. Nel Mediterraneo, recenti ricerche condotte in diverse località, indicano che gli attrezzi da pesca possono rappresentare addirittura la maggior parte dei rifiuti marini registrati, con cifre che raggiungono anche l’89%“.

Come dice Francesco nel video, è importante sensibilizzare quante più persone è possibile per cercare di trovare una soluzione al problema ma soprattutto attivarsi. Buona visione!