Luigi Puretti spiega qual è uno dei problemi più comuni ma allo stesso tempo più semplice che colpisce gli apneisti.
Riprendo volentieri un post che mi ha colpito molto. L’autore è il due volte campione italiano di pesca in apnea, Luigi Puretti, non uno qualunque.
Il 6 luglio scorso Luigi pubblica il post sulla sua pagina Facebook. Incomincia con…”Oggi spero di fare una cosa gradita parlando di un problema che purtroppo affligge tanti pescatori e apneisti! E soprattutto vi darò una possibile soluzione definitiva a questi problemi. In questi casi il condizionale è d’obbligo perché non sono e non voglio sostituirmi ad un medico. Personalmente per oltre 20 anni mi sono rivolto a decine di otorini, sottoposto a diverse operazioni e assunto medicinali di tutti i tipi senza quasi ottenere nessun miglioramento. Non voglio assolutamente screditare le competenze dei medici ma qui ci stiano addentrando in una branca molto specialistica e forse inesplorata. Per chi non lo avesse capito sto parlando dei problemi a una o entrambe le tube d’Eustachio durante le nostre immersioni.”
Per concludere il post, Luigi pone alcuni punti di partenza in cui pensa potrebbero ritrovarsi tanti apneisti ed eccole di seguito:
– Nella vita di tutti i giorni non accuso nessun problema all’orecchio
– Da nessuna visita specialistica sono emerse patologie o anomalie a livello anatomico
– Durante le prime discese sembra andare tutto bene poi con il susseguirsi dei tuffi la compensazione diventa sempre più difficoltosa accompagnata da rumori sia in discesa che in risalita (con parziale blocco inverso)?
– A fine pescata la tuba è parzialmente o completamente chiusa compromettendo per diversi giorni la compensazione?
– Pur riuscendo a completare la giornata dopo due o più giorni consecutivi di pesca intensa si ripresentano le problematiche appena descritte?
Le risposte al post sono oltre 200. La curiosità è tanta. La cosa che mi ha colpito è che tanti apneisti si sono ritrovati nel caso di Luigi. E allora qual è la causa di tutto?
Post iniziale
Luigi risponde alle mille domande con un secondo posto due giorni dopo. Tra le risposte del giorno prima qualcuno immaginava che il problema fosse qualcosa di complesso, altri hanno incominciato a pensare che la risoluzione poteva essere più semplice del previsto.
Ed in effetti dopo alcune righe ecco la risposta: errata tecnica compensatoria.
La soluzione pertanto è più semplice del previsto e per non togliervi nessun dettaglio, riprendo interamente il post di Luigi affinché possiate leggerlo interamente. Suggerisco a tutti una attenta lettura.