Riapertura della pesca sportiva e ricreativa: ecco cosa è successo nelle ultime 48 ore

Come avevo preannunciato, le 48 ore appena passate si sono dimostrate dense di appuntamenti, di lettere e moltissime discussioni nei live: tutto gira intorno alla domanda “La pesca sportiva e ricreativa quando potrà ripartire?“. Mi ero prefissato di aggiornarvi costantemente su ogni news ma purtroppo non è stato possibile. Troppi eventi, tante discussioni e credo che tanti di voi si siano sentiti “un pesce fuor d’acqua”, giusto per rimanere in tema alieutico. Infatti vista la caoticità degli eventi ho preferito non pubblicare nulla per seguire i fatti più importanti. Ho pensato di riassumere tutto in questo articolo in ordine cronologico, solo dopo averli analizzati di persona.

Riprendo da dove avevo lasciato: la lettera del Presidente Matteoli (FIPSAS) a Conte e ai Ministri. La comunicazione la potete leggere qui. Questo avveniva lunedì 20 aprile. Tutti voi l’avrete letta ma voglio sottolineare il passo il cui si introduce la turnazione tra cui anche quella nella modalità alfabetica per cognome. Ecco, questo punto ha creato particolare ilarità nel mondo della pesca. In quel momento era di difficile comprensione anche per me, se non fosse che quando martedì c’è stata la conferenza stampa di Conte in diretta su Facebook e Rai Parlamento, ho notato un Premier molto cautelativo sotto ogni punto di vista, anche verso le attività produttive. Questo mi ha fatto pensare che la squadra di lavoro potrebbe pensarci più di una volta a “mandare in giro” due milioni di pescatori. Ecco quindi l’idea della FIPSAS di proporre una turnazione di più generi ed avere più possibilità per avere il via libera, almeno nel periodo più critico, cioè le prime settimane.

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Di seguito, martedì 21 aprile, la stessa FIPSAS si è proposta nuovamente con una lettera indirizzata a Conte, ai Ministri Bellanova e Spadafora e al capo della Protezione Civile Dott. Borrelli. La potete leggere per intero qui ma di seguito vi indico i punti salienti:

  • tutte le attività quali pesca sportiva e ricreativa, nuoto pinnato, la pesca in apnea ecc ecc possono essere esercitate senza il contatto diretto tra le persone e garantendo il distanziamento sociale;
  • tutte le attività sopra citate in unione alla nautica ogni anno generano un indotto importante sul territorio nazionale;
  • il riconoscimento di un pescatore ricreativo può avvenire attraverso il permesso di pesca in mare obbligatorio e gratuito emesso dal Mipaaf.

La giornata di martedì, però, ha donato un atto di speranza ai pescatori. La regione Liguria come sempre risulta essere la più emancipata d’Italia. Infatti è stato approvato l’ODG 877: esso permette la pesca sportiva in mare e acque interne in Liguria. La data di partenza e le modalità saranno chiarite prossimamente dal DDL 304 sulla fase 2 dell’emergenza. Quindi questa news implica che a livello regionale si può proporre e ottenere qualcosa.

Arrivando a ieri, mercoledì 22 aprile, si parte immediatamente con una lettera della FIOPS. Le tematiche sono sempre le stesse: indotto, distanziamento sociale in pesca. Poi si aggiunge il contingentamento nei negozi di pesca. Una lettera approfondita in ogni capitolo a firma del Presidente e Direttore della Federazione.

Inoltre, per concludere la tematica regionale, sembra che anche l’Umbria voglia partecipare al valzer delle regione “alieuticamente” elevate. Infatti è di ieri la lettera dell’ On. Gallinella al Presidente e all’Assessore alla politiche agricole della propria regione. L’obbiettivo è quello di spiegare che pesca sportiva e ricreativa significa anche turismo. Naturalmente sono stati portati anche i dovuti accorgimenti circa la sicurezza e la salute.

In conclusione, è arrivato un comunicato congiunto da FIPSAS, API (Associazione Piscicoltori italiani), FIOPS e Assolaghi diretto al Ministro Bellanova. Se non lo avete letto lo trovate qui. In questo caso il focus sono principalmente i laghi in gestione. Il comunicato parla come sempre delle misure di distanziamento sociale (5 metri minimi tra ogni pescatore) e della buona pratica dei gestori per rispettare tali condizioni in virtù degli stretti controlli. Infine si ricorda come questi laghi sono fonte di sostentamento per i negozi, le aziende di pesca e gli allevamenti ittici.

In teoria il discorso non sarebbe chiuso qui perché ci sono tanti live e diverse petizioni regionali e nazionali. Le petizioni nazionali proposte nelle ultime 24/36 ore non le trovo molto utili: i gruppi di lavori sanno che qualsiasi numero di firme arriveranno, la nostra categoria (e chi gira attorno) comprende una forza molto importante di persone, tutte con un’unica volontà: ripartire. Quelle su base regionali potrebbero essere interessanti: non sempre il dato dei pescatori è chiaro ai Governatori. Inoltre, qualora si dovesse perdere la vicenda nazionale (mi auguro di no), questa potrebbe essere una carta vincente in più, soprattutto in certe regioni dove negli ultimi giorni si è registrato un numero basso o quasi nullo di contagi. I live, invece, sono un buon scambio di idee ma alla fine, ormai, i punti cardine sono sempre gli stessi. Ci si gira attorno ma le basi delle decisioni dei nostri Ministri saranno due:

  • riconoscere il pescatore sportivo e ricreativo;
  • mantenere il distanziamento sociale.

E’ vero che ognuno di noi saprebbe rispondere all’istante. Ma in realtà questo è il compito delle Associazioni e Federazioni di settore: rimarcare i semplici concetti dell’essenza della pesca (sembra semplice… ma non lo è per nulla).

Per concludere, se chi ha seguito tutto il corso degli eventi vuole esporre delle ragioni che ancora non sono state dichiarate mi scriva a lapescainmare12@gmail.com. Si andranno ad aggiungere a due punti personali nell’articolo di domani. In teoria non c’è troppa fretta, le nostre sorti le sapremo probabilmente settimana prossima.