Un valido motivo per far ripartire la pesca sportiva e ricreativa

Foto di repertorio presa dalla pagina Facebook del Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera

Ormai si sta parlando tanto di “quando” e “come” riaprire la pesca sportiva e ricreativa. A riguardo sono state specificate tantissime motivazioni: indotto, hobby che rispetta il distanziamento sociale e tanto altro. Però, mi dispiace dirlo, in tanti, forse in troppi, si dimenticano del ruolo sociale di controllore che ha il pescatore sportivo e ricreativo.

Naturalmente so benissimo che ci sono la Capitaneria, le Guardie e tutti gli organi dedicati ma garantire un occhio in più non guasta mai. Questa idea mi è venuta in mente alcune settimane fa, era un mio dubbio ma oggi questo dubbio si è rafforzato.

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Stamattina mi è stato inviato l’articolo in foto. Sinceramente fa rabbrividire. Parla di una richiesta di maggiori controlli nella marina di Otranto (Lecce) ma ha confermato in me questo ragionamento: “L’articolo tratta la pesca a strascico (vietata nel sotto costa) prima del lockdown totale, ma figuriamoci cosa può succedere (e cosa è già successo) ora che tutti sono a casa“.

Per leggere l’articolo cliccate sulla foto e ingranditela. Articolo di giornale a cura di Elio Paiano su “Quotidiano di Puglia”.

Anche se i pescatori sportivi e ricreativi sono circa 2 milioni però sappiamo benissimo che si possono ben dislocare in una nazione con più di 8000 chilometri di costa. Senza contare fiumi, torrenti e laghi. Inoltre, a causa delle condizioni meteo e del lavoro molto difficilmente ci sarà una contemporaneità elevata. E in più possiamo garantire un maggior controllo degli spot. Permettendo questo hobby si eviterebbero fenomeni di bracconaggio e questo genere di fatti (o almeno si incuterebbe un maggior pensiero o un’azione di disturbo). Ad esempio la pesca a strascico è regolamentata a livello nazionale e regionale: non può essere praticata in acque poco profonde, come annunciato nell’articolo.

Quindi ecco un valido motivo per far ripartire la nostra categoria.

PS: ho utilizzato questo articolo come tesi al mio pensiero circa l’attuale situazione. Naturalmente visto tutto ciò che racconta e il danno ambientale procurato, presto lo riprenderò per trattare approfonditamente questo argomento. Si consideri questo mio articolo come un primo input per aumentare la visibilità all’interno della categoria. 

Foto di repertorio presa dalla pagina Facebook del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera